Un testo breve di Bruno Munari,
tratto da Verbale Scritto, una raccolta di testi veramente fantastica, ci
insegna molte cose, come quella che per complicare le cose basta poco,
ma che per renderle semplici ci vuole parecchio, come disse uno scultore
famoso un tempo, la statua si trova già dentro quella pietra, io mi limito
solo a togliere quello che non serve. Benvenuti su BeliceWeb.it e Buona Lettura!
Fonte :
BeliceWeb.it
Complicare o Semplificare?
Se nella nostra vita agissimo
cercando di semplificare, non ci ritroveremmo mai ad avere vite così
complicate. Sembra che sia una cosa della natura umana, quella di
complicarsi la vita, poi trovare le soluzione per risolvere le complicazioni
e dopo aver trovato tali soluzioni, si risolvono alcune cose, ma se ne
complicano altre. Probabilmente è il processo dell'evoluzione.
Complicare è facile,
semplificare è difficile (Tratto da Verbale Scritto)
Complicare è facile, semplificare
è difficile.
Per complicare basta aggiungere,
tutto quello che si vuole: colori, forme, azioni, decorazioni, personaggi,
ambienti pieni di cose.
Tutti sono capaci di complicare.
Pochi sono capaci di
semplificare.
Per semplificare bisogna
togliere,
e per togliere bisogna sapere che
cosa togliere,
come fa lo scultore quando a
colpi di scalpello toglie dal masso di pietra tutto
quel materiale che c’é in più.
Teoricamente ogni masso di pietra può avere al suo interno una scultura
bellissima, come si fa a sapere dove ci si deve fermare nel togliere, senza
rovinare la scultura?
Togliere invece che aggiungere vuol dire riconoscere l’essenza delle cose e
comunicarle nella loro essenzialità.
Questo processo porta fuori dal tempo e dalle mode….
La semplificazione è il segno
dell’intelligenza, un antico detto cinese dice:
quello
che non si può dire in poche parole non si può dirlo neanche in molte.
Bruno Munari - Wikipedia
<< Quando qualcuno dice: questo lo so fare anch'io, vuol dire che lo sa
rifare altrimenti lo avrebbe già fatto prima. >>. (Bruno Munari, Verbale
scritto, 1992). Bruno Munari (Milano, 24 ottobre 1907 – Milano, 30 settembre
1998) è stato un artista e designer italiano.
Nato a Milano, Bruno Munari passò l'infanzia e l'adolescenza a Badia
Polesine.
Nel 1925 tornò a Milano per lavorare con lo zio ingegnere. Nel 1927
cominciò a frequentare Marinetti e il movimento futurista, esponendo con
loro in varie mostre. Tre anni dopo si associò con Riccardo Ricas
Castagnedi, con cui lavorò come grafico fino al 1938.
Nel 1930 realizzò quello che può essere considerato uno dei primi mobile
della storia dell'arte, noto con il nome di macchina aerea e che Munari
ripropose nel 1972 in un multiplo a tiratura 10 esemplari per le edizioni
Danese di Milano.
Nel 1933 proseguì la ricerca di opere d'arte in movimento con le macchine
inutili, oggetti appesi, dove tutti gli elementi sono in rapporto armonico
tra loro, per misure, forme, pesi.
Durante un viaggio a Parigi, nel 1933, incontrò Louis Aragon e André Breton.
Dal 1939 al 1945 lavorò come grafico presso l'editore Mondadori, e come art
director della rivista Tempo, cominciando contemporaneamente a scrivere
libri per l'infanzia, inizialmente pensati per il figlio Alberto. Nel 1948,
insieme a Gillo Dorfles, Gianni Monnet, Galliano Mazzon e Atanasio Soldati,
fondò il Movimento Arte Concreta.
Negli anni cinquanta le sue ricerche visive lo portano a creare i
negativi-positivi, quadri astratti con i quali l'autore lascia libero lo
spettatore di scegliere la forma in primo piano da quella di sfondo. Nel
1951 presenta le macchine aritmiche in cui il movimento ripetitivo della
macchina viene spezzato dalla casualità mediante interventi umoristici.
Sempre degli anni cinquanta sono i libri illeggibili in cui il racconto è
puramente visivo.
Nel 1954 utilizzando le lenti Polaroid costruisce oggetti d'arte cinetica
noti come Polariscopi grazie ai quali è possibile utilizzare il fenomeno
della scomposizione della luce a fini estetici. Nel 1953 presenta la ricerca
il mare come artigiano recuperando oggetti lavorati dal mare, mentre nel
1955 crea il museo immaginario delle isole Eolie dove nascono le
ricostruzioni teoriche di oggetti immaginari, composizioni astratte al
limite tra antropologia, humour e fantasia.
Nel 1958 modellando i rebbi delle forchette crea un linguaggio di segni per
mezzo di forchette parlanti. Nel 1958 presenta le sculture da viaggio che
sono una rivisitazione rivoluzionaria del concetto di scultura, non più
monumentale ma da viaggio, a disposizione dei nuovi nomadi del mondo
globalizzato di oggi. Nel 1959 crea i fossili del 2000 che con vena
umoristica fanno riflettere sull'obsolescenza della tecnologia moderna.
Negli anni sessanta diventano sempre più frequenti i viaggi in Giappone,
verso la cui cultura Munari sente un'affinità crescente, trovandovi precisi
riscontri al suo interesse per lo spirito zen, l'asimmetria, il design ed
l'imballaggio della tradizione giapponese.
Nel 1965 a Tokyo progetta una fontana a 5 gocce che cadono in modo casuale
in punti prefissati, generando una intersezione di onde, i cui suoni,
raccolti da microfoni posti sott'acqua, vengono riproposti amplificati nella
piazza che ospita l'installazione.
Negli anni sessanta si dedica: alle opere seriali con realizzazioni come
aconà biconbì, sfere doppie, nove sfere in colonna, tetracono (1961-1965) o
flexy (1968); alle sperimentazioni cinematografiche con i film i colori
della luce (musiche di Luciano Berio), inox, moire (musiche di Pietro
Grossi), tempo nel tempo, scacco matto, sulle scale mobili (1963-64); alle
sperimentazioni visive con la macchina fotocopiatrice (1964); alle
performance con l'azione far vedere l'aria (Como, 1968).
Infatti, insieme a Marcello Piccardo e ai suoi cinque figli a Cardina, sulla
collina di Monteolimpino a Como, tra il 1962 e il 1972 ha realizzato
pellicole cinematografiche d'avanguardia. Da questa esperienza la nascita
della "Cineteca di Monteolimpino - Centro internazionale del film di
ricerca".
A Cardina, conosciuta anche come "La collina del cinema", Bruno Munari ha
vissuto e lavorato a lungo tutte le estati, fino agli ultimi anni della sua
vita. La sua abitazione-laboratorio, tuttora esistente e oggi sede
dell'Associazione Cardina, era situata proprio in fondo alla strada
carrozzabile, in via Conconi di fronte al ristorante Crotto del Lupo.
Nel libro "La collina del cinema" di Marcello Piccardo (NodoLibri, Como
1992) è riassunta l'esperienza di quegli anni. Nel racconto "Alta tensione"
(1991) di Bruno Munari, l'artista espone il suo stretto rapporto con i
boschi della collina di Cardina.
Nel 1974 esplora le possibilità frattali della curva che prende il nome del
matematico italiano Giuseppe Peano, curva che Munari riempie di colori a
scopi puramente estetici.
Nel 1977, a coronamento dell'interesse costante verso il mondo
dell'infanzia, crea il primo laboratorio per bambini in un museo, presso la
Pinacoteca di Brera a Milano.
Negli anni ottanta e novanta la sua creatività non si esaurisce e realizza
diversi cicli di opere: le sculture filipesi (1981), le costruzioni grafiche
dei nomi di amici e collezionisti (dal 1982), i rotori (1989), le strutture
alta tensione (1990), le grandi sculture in acciaio corten esposte sul
lungomare di Napoli, Cesenatico, Riva del Garda, Cantù, gli xeroritratti
(1991), gli ideogrammi materici alberi (1993).
Dopo vari e importanti riconoscimenti in onore della sua attività
vastissima, Munari realizzò la sua ultima opera pochi mesi prima di morire a
91 anni nella sua città natale.
Il pittore e poeta
Tonino Milite fu suo collaboratore e lavorò nel suo studio durante anni.
http://it.wikipedia.org/wiki/Bruno_Munari
Ma non è tutto :
Meditazione - Ecco una Poesia per Meditare
Una poesia con lo scopo di avvicinarsi a quello che è il mondo della
meditazione. Kado è, secondo l'antica tradizione Zen, la via della poesia
verso la scoperta di se stessi...
Una poesia per meditare
Non Consevare Nulla - Come Vivere la vita ogni
Giorno
Vivere la vita ogni giorno come se fosse l'ultimo ed assaporarla mentre
avanza nel suo continuo ed inesorabile cammino. Scopriamo come fare a
viverla in pieno, attimo dopo attimo, grazie a questa storia ricca di
significato, per capire che infondo, la vita è qualcosa di veramente forte,
ma allo stesso tempo è qualcosa di veramente fragile...
Non conservare nulla
Solo per Oggi - Di Papa Giovanni XXIII
Bellissime le parole di Papa Giovanni XXIII (Nato Angelo Giuseppe Roncalli)
scritte con il cuore. Il Papa buono, cosi' lo chiamavano. - Cari figlioli,
tornando a casa, troverete i bambini: date una carezza ai vostri bambini e
dite: 'Questa e' la carezza del Papa!' -. Se solo per oggi farai le cose per
come vanno fatte, allora potrai vivere felice...
Solo per oggi di papa giovanni xxiiiI
Come diventare un vero uomo
Era il 1895 quando Joseph Rudyard Kipling (Premio Nobel per la Letteratura)
dedicò una poesia a suo figlio intitolata "If" che tradotto in italiano
significa "Se" al condizionale. Da allora ad oggi tante cose sono cambiate,
eppure questi "Se" dettati da Kipling sono ancora attuali. Diventerai un
uomo se... continuate la lettura di questo articolo...
Come diventare un vero uomo
A poco, a poco : Poesia ricca di significato
Una poesia bella, semplice e ricca di significato. L'autore attraverso delle
semplici parole, ci spiega quanto sia importante imparare a risparmiare
oggi, per trovarsi un bel gruzzoletto domani. Tante generazioni sono
cresciute con questa poesia e nel modo di oggi, tra un'economia debole che
stenta a ripartire e una crisi che sempre più si addentra nelle case degli
italiani, il messaggio di questa poesia è molto attuale...
Poesia a poco a poco di pezzani
Storia di una pietra azzurra
Una fantastica storia tra un gioielliere e due sorelle, che ci fa capire
quanto sia importante la vita e l'amore per le persone a cui vogliamo bene.
Una storia che racconta com'è possibile rendere felici le persone che ci
circondano e a cui voglioamo bene. Una storia come tante altre, ma con un
significato particolare...
La pietra azzurra favola
La Rana e la Tartaruga
Cosa mai potrebbero raccontarsi una rana e una tartaruga che si trovano
dentro un pozzo? Apparentemente nulla, eppure ci possono insegnare qualcosa.
Ma che cosa? Scopritelo in questa piccola storia ricca di significato...
La rana e la tartaruga
Storia di un pesciolino d'argento
Una bellissima storia, una fiaba tratta da una storia vera, che vede
protagonisti un ragazzo e un pesciolino. Entrambi imparano una lezione molto
importante della vita, quella di non mollare mai...
Storia di un pesciolino d argento
|