Martedì, 03
Novembre 2009 (Aggiornato e Revisionato il 16/04/2013)
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Ecco come si fa il nodo alla
Cravatta
Quante volte ci siamo trovati in
questa situazione? Parecchie, soprattutto in quelle occasioni, in cui
pronti a fare bella figura e a vestirci bene per andare ad un evento di cui
siamo stati invitati, curiamo qualsiasi aspetto. Poi arriva il punto
critico, la cravatta ;-)
Se il nodo è già fatto pensiamo
tra noi << Menomale ;-) ostacolo superato >>, ma se non è fatto o se è da
rifare?
Ecco che iniziano i problemi ;-)
Come fare il nodo alla cravatta? In questo articolo scopriremo come
fare il nodo in maniera semplice e superare questa situazione. Facciamo un
passo indietro prima, per vedere come e quando fu inventata la cravatta e
perché. Buona lettura.
La
cravatta è un accessorio di abbigliamento che simboleggia l'eleganza
maschile. Consiste di una striscia di tessuto che viene annodata attorno al
colletto della camicia, lasciandone scendere l'estremità più lunga sul
torace.
Generalmente la sua lunghezza si attesta intorno ai 150 cm, ma non sono rare
delle cravatte denominate "XL" lunghe anche 165 cm. Tale lunghezza è
strettamente legata a due fattori principali: l'altezza della persona che la
indossa e il tipo di nodo utilizzato. La prima influisce abbastanza sulla
lunghezza della cravatta, in quanto per uomini di altezza pari a 190 cm o
superiore si consiglia una cravatta "XL", in modo che dopo averla annodata
arrivi circa all'altezza dei pantaloni. Il secondo fattore influisce ancora
di più, perché un nodo con più passaggi rispetto ad uno più semplice,
"impegnerà" più parte della cravatta nel nodo, rendendola alla fine più
corta.
La parola deriva dal francese cravate, derivante a sua volta dal termine
croato hrvat, che vuol dire appunto "croato". Infatti i cavalieri croati,
assoldati da Luigi XIV, portavano al collo una sciarpa. In origine era
apostrofata come sciarpa croatta poi abbreviata in croatta e dunque in
crovatta.
Tiziano Terzani, giornalista e viaggiatore, nonché profondo conoscitore
dell'Asia, accenna nel suo libro Un indovino mi disse (Longanesi & C.,
Milano 1995 - Pag. 70) ad un'altra genesi,o poligenesi, e cioè che la
cravatta sia
« in origine un'invenzione dei Mongoli per trascinare i prigionieri legati
al pomo delle loro selle »
Tipi di cravatte
Tinta unita: sono caratterizzate da un unico colore. Un esempio è la
classica cravatta nera.
Regimental: Originaria del reggimento inglese, la cravatta di tipo
Regimental, è caratterizzata da un colore predominante e strisce oblique di
colore diverso.
A puntini: In questo tipo, su un colore di base, sono applicati vari
puntini.(puntaspilli?)
Fantasia: Possono riportare disegni vari, come luoghi o oggetti famosi, a
discrezione dello stilista.
Trendy: Possono riportare colori in genere fosforescenti, come l'"arancione
Fantini".
Nodi
Sono stati contati, e si possono realizzare effettivamente, fino a 85 nodi.
Ecco i principali:
Four-in-hand: quattro passaggi, il nome deriva dall'omonimo Club
londinese del XIX secolo. È il più diffuso oggi. Mezzo Windsor: sei passaggi: prende il nome dal suo "cugino" più
grande. St. Andrew: sette passaggi, questo particolare nodo fa sporgere
leggermente la cravatta dal collo prima di ricadere sul petto. Windsor: otto passaggi, divenne popolare negli anni '30 quando il
duca di Windsor cominciò a prediligere nodi piuttosto voluminosi. Balthus: nove passaggi, un nodo veramente grande, ideato dall'omonimo
pittore surrealista del Novecento.
Alla fine degli anni novanta, due ricercatori, Thomas Fink e Yong Mao del
Laboratorio Cavendish dell'Università di Cambridge, hanno dimostrato
attraverso modelli matematici che una cravatta convenzionale ha esattamente
ottantacinque (85) nodi possibili. In questo modo sono anche stati scoperti
dei nuovi nodi, uno dei quali è stato ribattezzato "nodo Fink".
Curiosità
Segnale di divieto di indossare cravatte (DIN 4844-2).Un senatore italiano
non può entrare in Senato senza la cravatta. Per sfida a questa regola, il
senatore Speroni indossava le cravatte più impensabili (con disegno di
maiali, texana di cuoio e così via).
Verso la fine di luglio 2007, il ministro della Salute, Livia Turco, ha
emanato una circolare con cui esonerava i dipendenti pubblici e privati dal
mettere la cravatta, a causa del caldo eccessivo.
L'uso della cravatta è proibito durante l'uso di alcuni macchinari, quali il
distruggidocumenti.