Venerdì, 04
Giugno 2010 (Aggiornato e Revisionato il 06/04/2013)
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Universi Paralleli : Esistono
davvero?
Gli Universi Paralleli esistono
davvero? Cosa ne pensa la scienza? Possibile che il nostro non
sia l'unico universo e che facciamo parte di un sistema più grande chiamato
multiverso? Ma non è tutto. Alcune teorie cosmologiche e fisiche
dichiarano l'esistenza di universi multipli, forse infiniti, in alcuni casi
interagenti, in altri no. E se quelli che noi chiamiamo Ufo, oggetti volanti
non identificati, arrivassero attraverso dei tunnel spazio-temporali da
un'altro universo parallelo? Questo e molto altro ci attende in questa
ricerca. Benvenuti su BeliceWeb.it, mettetevi comodi, il viaggio è iniziato : Buona Lettura!
Fonte :
BeliceWeb.it
Gli
Universi Paralleli
Storie allucinanti e realmente
accadute :
Il pilota misterioso
Alle
8 del mattino del 19 aprile 1959 un funzionario della dogana di Port Moresby
(quella che e oggi la capitale della Papua Nuova Guinea) stava recandosi,
come al solito al lavoro, quando svoltato l'angolo di una via semideserta,
si trovò di fronte a una figura inconsueta :
un uomo sui trent'anni (dirà poi
al settimanale statunitense True Adventure).
Era vestito con una tuta
da aviatore britannico. Si guardava attorno con aria smarrita, come se non
conoscesse affatto il luogo in cui si trovava . Il funzionario, cortese, gli
chiese dove fosse diretto, che cosa stesse cercando, ma l'altro non rispose,
si limitò a scuotere il capo e a trarre di tasca una specie di volumetto,
aprendolo scorrendolo appena e gettandolo via, per poi proseguire,
sconcertato.
Il doganiere lo vide
sparire in una strada secondaria, raccolse il libretto e scoprì che si
trattava di una mappa militare della regione stampata a Londra dal Ministero
della Guerra nel 1942. C'era davvero di che restare stupefatti: chi era quel
giovane che si aggirava per le vie di Port Moresby vestito come i piloti del
secondo conflitto mondiale, sbarbato, pulito, senza i segni di una lunga
odissea, con una carta che risaliva a diciassette anni prima?
Perche non aveva risposto?
Da dove era venuto e dove stava
andando?
E' vero che di settemila aerei
abbattuti nel corso della guerra sulla Nuova Guinea solo un centinaio potè
essere ritrovato, com'è presumibile che gli altri siano stati inghiottiti
dalla giungla, ma tanto non spiega i particolari del misterioso episodio.
Non per tutti, almeno, perché c'è chi sostiene un'ipotesi tanto suggestiva
quanto fantastica: quella secondo cui alcuni velivoli non si sarebbero persi
nella foresta, ma sarebbero scomparsi in un'altra dimensione, in un altro
universo.
Crociere allucinanti e aerei scomparsi
«Esistono
tanti universi quante possono essere le pagine di un enorme volume e di
questo volume noi occupiamo una pagina sola», scrive H. G. Welis, e
l'americano Fredric Brown, nel suo libro What Mad Universe (Che pazzo
universo!), aggiunge: «La dimensione non è che un attributo di un universo,
valido soltanto in quel particolare universo.
Da qualunque altra prospettiva, un universo non è che un punto, un
punto senza dimensioni. C'è un'infinità di punti sulla capocchia di uno
spillo, quanti in un universo infinito oppure in un'infinità di universi
infiniti. E un infinito elevato a una potenza infinita è ancora soltanto
infinito. Abbiamo quindi un numero infinito di universi coesistenti e tutti
gli universi concepibili esistono».
Gli innumerevoli universi di cui ci parlano i due autori, con altri
studiosi, non soltanto dilettanti, non sarebbero ovviamente
intercomunicanti. Potrebbe darsi, tuttavia, che qualche 'falla' si aprisse
tra loro, consentendo la comparsa o la ricomparsa di persone e oggetti che
non sono (o non sono più) di questo mondo.
Restando all'aviazione, citiamo lo scrittore francese Vincent Gaddis, il
quale ci dice:
«All'inizio del 1940 un certo tenente Grayson, effettuando un pattugliamento
notturno nel cielo di Douvres, scorse un aereo dalla sagoma sconosciuta. Gli
diede la caccia, senza poterlo tuttavia raggiungere. Alfine lo vide molto
chiaramente sotto un raggio di luna. Era un vecchio biplano; le sue ali
portavano il disegno della croce di ferro, simbolo della Germania imperiale,
e sulla fusoliera erano dipinte le insegne del barone Manfred von
Richthofen, il celebre 'Barone Rosso' abbattuto nel 1918».
Si trattò di un'allucinazione o di qualche deformazione dimensionale che
aveva portato nello spazio del 1940 un frammento di spazio del 1918?
Quanto alla scomparsa degli aerei, sentiamo il tedesco Adolf Schneid er,
che inizia con la più clamorosa:
«Alle 14,02 del 5 dicembre 1945 cinque aerosiluranti del tipo Avenger
partirono per un volo di esercitazione dall'aeroporto militare di Fort
Lauderdale, a nord di Miami, con un equipaggio complessivo di 14 uomini. II
primo messaggio arrivò alla base verso le 16, quando gli apparecchi
sarebbero già dovuti essere rientrati. Il comandante della squadriglia
comunicò che probabilmente aveva sbagliato rotta. Subito dopo il
collegamento venne interrotto. Furono captati strani brani di conversazione
tra i vari piloti, quindi, stupiti, gli uomini della torre di controllo
appresero che il capo della formazione aveva passato il comando
all'ufficiale di un altro aereo.
Di colpo gli apparecchi scomparvero dagli schermi radar. Alle 16,24 giunse
l'ultimo messaggio: "Sorvoliamo uno strano mare... non abbiamo la minima
idea di dove ci troviamo. Sembra..."- E fu la fine».
II mistero pare ormai chiarito, poiché gli Avenger, volando a bassa quota,
precipitarono nel famigerato 'triangolo delle Bermude', investiti da uno dei
furibondi vortici che si scatenano in quella zona. Schneider ci da però
anche notizia di altre inspiegabili scomparse.
Nel gennaio 1948 sparì un quadrimotore inglese Tudor 4 con 40 persone
a bordo(«Tempo bellissimo, volo completamente normale», suonò l'ultimo
messaggio),
Nel dicembre 1949 un aereo statunitense con 32 passeggeri, sulla
rotta Puerto Rico-Miami. A circa 80 chilometri da quest'ultima città il
pilota chiese istruzioni per l'atterraggio. Tutto sembrava procedere
ottimamente, ma all'improvviso il contatto s'interruppe.
Nel dicembre 1950 fu la volta di un quadrimotore Ariel, britannico.
Vennero poi le sparizioni di un York inglese (1953), di un
Superconstellation americano (1954), di un bombardiere della Marina USA
(1956), di un 'serbatoio volante' KB 50 (1962) e di due altri del tipo KC
135 (1963). Dei casi seguenti non abbiamo notizia, poiché la cronaca di
Schneider si arresta a questa data. Sarà incompleta, ma già così è tale da
far restare perplessi .
La Storia Dei Bambini Verdi Inglesi (1135-1154)
In
due cronache risalenti agli inizi del secolo XIII si legge della storia dei
“bambini verdi”. Questi bambini, un maschio e una femmina, furono trovati
intrappolati in alcune tagliole per le volpi disposte intorno al villaggio
di Woolpit, nel Suffolk, durante il regno di Stephen (1135-1154).
Avevano non solo gli abiti, ma anche la pelle, di una sfumatura verdastra, e
da principio il loro unico alimento era costituito da fagioli verdi. Era
difficile comunicare con i piccoli, dal momento che parlavano un linguaggio
tutto loro, incomprensibile agli estranei; prima che si riuscisse a scoprire
qualcosa di più sul loro conto, il maschietto morì.
La bambina, invece, raggiunse l’età adulta, adottò una dieta mista
(dopodiché la sua pelle assunse un colore normale), imparò a parlare
l’inglese e infine sposò un uomo di King’s Lynn. Coloro che la interrogarono
appresero che i bambini venivano da una terra cristiana chiamata St
Martin’s, immersa in un crepuscolo perenne, e avevano raggiunto a piedi il
punto in cui erano stati trovati, percorrendo un passaggio sotterraneo lungo
il quale le aveva guidati il suono delle campane delle chiese.
Il racconto potrebbe essere un’invenzione simbolica, o indicare che i
bambini provenivano da un regno sotterraneo o da un universo parallelo, ma è
stato anche interpretato in un modo più prosaico, nel senso che i due erano
trovatelli denutriti del villaggio di Fornham St Martin’s,rimasti coinvolti
nella guerra civile scoppiata durante il regno di Stephen e giunti nelle
vicinanze di Woolpit dopo aver percorso le gallerie delle miniere neolitiche
di selce della foresta di Thetford.
Secondo questa spiegazione, il colore della pelle che tanto aveva allarmato
i cronisti era dovuto ad una forma di anemia, definita clorosi, che
conferisce notoriamente alla pelle una sfumatura verdastra, mentre il
linguaggio incomprensibile non era altro che un accento locale molto
marcato.
I Bambini Verdi In Spagna (1887)
Andando indietro nel tempo, abbiamo il caso dei “fanciulli verdi”, riferito
da John Mackiin in un articolo pubblicato dal mensile statunitense Grit nel
dicembre 1966. Per dovere di verità, informiamo che i ricercatori iberici
non sono riusciti a identificare la località in questione: forse non esiste
più, forse c'è stato un errore di trascrizione del nome.
Ecco, comunque, la cronaca di Mackiin: «In un pomerìggio di agosto del 1887,
due bimbi se ne andavano da una caverna a una parete rocciosa nelle
vicinanze del villaggio spagnolo di Banjos. Camminavano tenendosi per mano e
attraversarono così un campo in cui alcuni contadini erano intenti alla
mietitura. La cosa accadde, come abbiamo detto, 80 anni fa, ma c'è ancora
gente viva che ricorda quel giorno.
Certo nei racconti vi sono esagerazioni. distorsioni, ma i fatti basilari
sembrano essere indubbi: i due bimbi che se ne venivano, timorosi, dalla
caverna, parlavano uno strano linguaggio incomprensibile, i loro abiti erano
fatti di una sostanza mai vista prima. E la loro pelle era verde!
È una storia bizzarra, illogica, senza spiegazione, che potrebbe
tutt'al più richiamarci alla mente le ricerche condotte sulla quarta
dimensione, su un mondo esistente accanto ai nostro: per noi un mondo di
fantasmi, dal quale i fanciulli potrebbero essere fuggiti. In questo senso
potrebbe essere dato credito alla teoria che li vorrebbe precipitati in un
'vortice spaziale' come un uomo precipita in una caverna aperta nel ghiaccio
e non può ritrovare la via d'uscita. Ridicolo? Può essere, ma si tratta
dell'unica ipotesi in grado di gettare un barlume di luce sulla comparsa dei
bimbi verdi.
Da Barcellona arrivò un religioso a investigare sullo strano fatto.
Vide i bambini, ascoltò le testimonianze e più tardi scrisse:
"Sono così convinto da quanto ho udito, che mi vedo costretto ad accettare
il fatto, se pur incapace di comprenderlo e di tentarne una spiegazione con
le forze dell'intelletto".
I mietitori stavano riposando, dopo il pasto, quando la strana coppia
comparve. Non credendo ai loro occhi, gli agricoltori le si precipitarono
incontro. I fanciulli, spaventati, fuggirono. Furono inseguiti, raggiunti e
condotti a casa di Ricardo da Caino, un magistrato che era anche il più
grosso proprietario terriero del villaggio.
Da Caino prese la mano della bambina e la strofinò. Il colore verde rimase:
era indubbiamente parte della pigmentazione. Ai fanciulli venne offerto
cibo, ma non mangiarono, limitandosi a prendere fra le dita il pane e la
frutta e ad osservarli con un misto di sospetto e di stupore.
Il magistrato notò che i tratti dei loro volti, benché regolari,
apparivano leggermente simili a quelli negroidi. Gli occhi erano tagliati a
mandorla e incassati nelle orbite. I bimbi rimasero cinque giorni in casa di
Da Caino. Non mangiarono, divenendo palesemente deboli: non si poté trovare
alcun cibo che li attirasse. Alfine, dice una relazione, "accadde un giorno
che fossero portati dei fagioli, su cui la coppia si gettò con grande
avidità... e anche in seguito non toccò altri alimenti".
A quanto pare, il digiuno aveva però procurato seri danni al ragazzo:
nonostante i fagioli, diventò sempre più debole e morì un mese dopo la sua
comparsa.
La ragazza, invece, crebbe bene e divenne domestica in casa Da Caino; il suo
colorito verde si rese meno intenso e la curiosità attorno a lei si
affievolì. Dopo alcuni mesi imparò qualche parola spagnola e fu in grado di
dare, circa il suo arrivo, una vaga spiegazione, che valse però soltanto a
rendere il mistero più fitto.
Dichiarò di venire da una terra su cui non sorgeva il sole, dove regnava
sempre il crepuscolo. "C'è un paese di luce non lontano da noi, disse, da
cui siamo però separati da una corrente di grande larghezza"
Come era giunta sulla Terra?
"Vi fu un gran rumore ", poté soltanto ricordare.
"Noi fummo presi nello spirito e ci trovammo sul campo del raccolto".
La fanciulla visse ancora cinque anni e venne sepolta accanto al fratello.
Una strana storia davvero. Che si tratti di una favola, di uno
scherzo, di una leggenda tramandata da generazione a generazione?
I documenti relativi al fatto che abbiamo qui esposto esistono, assieme alle
dichiarazioni giurate dei testimoni che videro, toccarono, interrogarono le
creature giunte, tenendosi per mano, da una caverna molto, molto profonda.
Il viaggio attraverso il nulla del Soldato Spagnolo
Le
'dimensioni sconosciute' sembrano però non soltanto inghiottire uomini e
macchine, ma anche sorprenderci con apparizioni improvvise che sono
ugualmente inspiegabili.
La mattina del 25 ottobre 1593, riferisce lo scrittore Le Poer
Trench, un soldato spagnolo comparve improvvisamente nella Plaza Mayor di
Città di Messico. Portava i distintivi del reggimento che a quel tempo
difendeva la fortezza di Manila, a più di 9 miglia, al di là dell'oceano.
Com'era avvenuto il trasferimento?
Il soldato non ne aveva idea.
Sapeva, in compenso, che sua eccellenza don Gomez Pérez Dasmarinas,
governatore delle Filippine, era morto. Sebbene restasse un enigma il modo
in cui il militare avesse viaggiato tanto senza neppure sporcarsi
l'uniforme, le autorità spagnole in Messico lo incarcerarono come disertore
della guarnigione di Manila.
Passarono le settimane, le lunghe settimane che le notizie
impiegavano per giungere, via galeone, da Manila ad Acapulco. E da Acapulco
la comunicazione arrivò alfine a Città di Messico: sua eccellenza don Gomez
Férez Dasmarinas era morto, ucciso da un equipaggio cinese ammutinatosi
presso Punta de Azufre mentre stava veleggiando diretto alle Molucche per
una spedizione militare. Ed era morto proprio il giorno in cui il misterioso
soldato era apparso al centro della capitale messicana.
L'altissimo tribunale dell'Inquisizione, sempre all'erta ai segni di
stregoneria e diavoleria, si occupò del caso e, non riuscendo a venirne a
capo, ordinò la traduzione del militare a Manila per ulteriori indagini. Ma
tutto quanto poté essere accertato fu che l'uomo era realmente in servizio
laggiù la notte del 24 ottobre.
In proposito esistono relazioni attendibili, tra cui quelle contenute nei
libri Las Calles de Mejico di Luis Gonzales Obregón, Cronache dell'Ordine di
S. Agostino e S.Domenico e Sucesos de las Islas Filipinas di Antonio De
Morga, alto funzionario della 'corte criminale delle udienze reali della
Nuova Spagna'.
Un'altro dei luoghi più misteriosi per quanto riguarda la scomparsa
di navi e aerei è il Triangolo delle Bermuda. Un luogo dove si dice che ci
sia un varco spazio temporale che porti ad altri universi. Si narra che
anche Cristoforo Colombo su questo tratto notò strane cose. Ma cosa
c'è di vero?
Il triangolo delle Bermuda è chiamato così perchè è formato da tre punti che
formano per l'appunto un trinagolo :
vertice nord - il punto più meridionale della costa dell'arcipelago
delle Bermude;
vertice sud - il punto più occidentale dell'isola di Porto Rico;
vertice ovest - il punto più a sud della penisola della Florida.
Si dice che siano tante le cose inspiegabili avvenute nel triangolo, ma per
i più scettici non c'è nulla di vero. Un mito rafforzato da storie talvolta
anche inventate. La verità, dicono, è che nel Triangolo spesso avvengono
onde anomale in grado di affondare qualsiasi nave. Non c'è nessun varco
temporale, nessuna porta per spostarsi in altri universi parallali.
Ecco un video documentario sul Triangolo delle Bermuda :
Ma allora, questi Universi Paralleli, esistono oppure no?
Tutte storie sicuramente belle ed affascinante quelle riportate in questa
ricerca, ma in definitiva non dicono nulla. Nulla che possa dare una
risposta chiara alla nostra ricerca. Quindi abbiamo continuato a cercare
tutto quello che riguarda i viaggi nel tempo. Infatti una teoria dice che
'viaggiare nel tempo' possa significare non solo spostarsi nello
spazio-tempo nel nostro universo, ma in dimensioni parallele. Una di queste ricerche ci ha
portato all'esperimento Philadelfia.
Si tratta di un esperimento che doveva rendere invisibile una nave e che ben
presto si trasformò in un viaggio spazio-temporale. La nave fece un salto
nel futuro per poi ritornare nel presente. Ecco la storia:
Rifacciamo un passo indietro per cambiare direzione, perchè la nostra
ricerca fino a questo punto, non ci ha dato una risposta sulla presunta
esistenza degli universi paralleli. Stavolta rientreremo nell'argomento
cercando risposte scientifiche. Ma innanzitutto cerchiamo di capire che cosa
si intende per Universo Parallelo :
Ed ecco anche l'aspetto scientifico degli Universi Paralleli. Secondo
la scienza gli universi paralleli esistono. Ne sono fermamente convinti ed
alcuni esperimenti sono stati molto positivi. Il seguente video spiega molte
cose sugli universi paralleli e dà voce alla scienza. Tuttavia non siamo
ancora in grado di capire bene tali meccanismi, perché la nostra fisica non
ha leggi per poterlo fare. La cosa potrebbe essere spiegata dalla Fisica
Quantistica, ma siamo solo all'inizio di un percorso che forse un giorno ci
permetterà di viaggiare nello spazio e nel tempo in mondi paralleli dove
siamo, quello che non siamo in questo universo.
Qualsiasi idea che era considerata pazza e stravagante ieri è diventata
reale oggi.
Chissà! Forse i presunti ufo che vediamo nei nostri cieli in realtà
provengono da un'altro universo, per questo li vediamo arrivare e scomparire
subito dopo. Forse hanno trovato lo Stargate che gli consente di arrivare
nel nostro mondo.
Di teorie se ne possono fare sempre tante, ma in un modo o nell'altro, la
realtà resta sempre una, quella che ancora non conosciamo.
Tra le varie ipotesti che potremmo fare sugli universi paralleli e su
quello che potremmo trovarci :
Noi stessi in un continuum spazio-temporale (Passato o futuro);
Noi stessi in altre vesti. Ad esempio in questo universo con un tipo
di vita e nell'altro con altro tipo di vita;
Gli Ufo e civiltà aliene avanzate
Il mondo degli spiriti. Quando moriamo passimo ad una di queste
dimensioni parallele.
Buon viaggio amici, se non è ancora possibile con il corpo non fa niente. Ci
basterà chiudere gli occhi ed immaginare un universo tutto nostro, diverso,
migliore, ma una raccomandazione :
Fate sì che il vostro sia migliore di questo, dove non ci siano guerre, dove
gli animali siano rispettati, dove l'onestà possa essere il primo principio
di una società sana e ricca di valori.
Una dimensione parallela o
universo parallelo (anche realtà parallela, universo alternativo, dimensione
alternativa o realtà alternativa) è un universo ipotetico separato e
distinto dal nostro ma coesistente con esso; nel senso scientifico del
termine, nella stragrande maggioranza dei casi immaginati è identificabile
con un altro continuum spazio-temporale.
La teoria delle stringhe,
talvolta definita teoria delle corde, è una teoria della fisica che ipotizza
che la materia, l'energia e in alcuni casi lo spazio e il tempo siano in
realtà la manifestazione di entità fisiche sottostanti, chiamate appunto
stringhe o brane, a seconda del numero di dimensioni in cui si sviluppano.
La storia sarebbe questa: il 28
ottobre del 1943 una nave della marina militare americana chiamata USS
Eldridge (DE-173), sarebbe stata usata per un esperimento, sotto la guida di
un certo Dott. Franklin Reno (a volte indicato anche come "Rinehart") alla
quale avrebbero partecipato anche scienziati rinomati quali Einstein e
secondo alcuni anche Nikola Tesla. Peccato però che quest'ultimo fosse già
morto all'epoca dei fatti (morì infatti a New York City il 7 Gennaio del
1943).