Alla scoperta della nostra
Galassia, la Via Lattea e tutti i pianeti in essa contenuti. Anche il
misterioso Pianeta X.
Osservando il cielo si può scorgere una fascia luminosa ad anello che solca
la volta celeste come un sentiero lattiginoso. Questa sorta di sentiero
biancastro è appunto quello che sin da tempi antichi si definisce Via Lattea
(da "latte", il colore caratteristico della galassia). La Via Lattea si
presenta come un debole chiarore che disegna tra le stelle una curva
sinuosa. Sulla natura di questa tenue luminosità si era espresso già il
filosofo greco Democrito, il quale aveva intuito la verità dichiarando che
la soffusa luce della Via Lattea doveva essere causata da grandi ammassi di
stelle vicinissime tra loro e troppo piccole perché l'occhio umano potesse
raggiungerle. La prova sperimentale di questo fatto si ebbe solo dopo
l'invenzione del cannocchiale a opera di Galilei. Infatti se si punta il
cannocchiale o il telescopio su una qualunque zona della Via Lattea, quello
che si vede è uno straordinario formicolio di stelle.
Il primo a studiare in modo sistematico la Via Lattea fu l'astronomo inglese
di origine tedesca William Herschel (1738-1822). Questi, in una superficie
circolare ampia 5 gradi, situata nei pressi della costellazione del Cigno,
riuscì a contare più di 320.000 stelle. Oggi, grazie ai moderni telescopi e
alla fotografia a esposizione prolungata, è possibile vederne decine e
decine di milioni. Va comunque sottolineato il fatto che non tutte le zone
della Via Lattea mostrano tale altissima concentrazione di stelle. Vi sono
infatti delle rarefazioni, ossia brusche interruzioni di luminosità che
appaiono alla stregua di zone oscure.
Herschel per primo diede una spiegazione scientifica dell'apparente
affollarsi delle stelle nella Via Lattea. Egli infatti notò che sulla sfera
celeste la Via Lattea materializza una sorta di cerchio massimo, come un
equatore che divide la grande sfera in due parti eguali. Di queste due
semisfere celesti Herschel individuò i punti centrali, considerandoli come i
poli di un gigantesco globo celeste. Assunto quindi provvisoriamente questo
sistema di riferimento, cominciò a esplorare con il telescopio la volta
stellata, passando gradatamente da un Polo all'altro. Si accorse così che la
concentrazione delle stelle, invariabilmente massima in corrispondenza della
Via Lattea, decresceva abbastanza rapidamente in direzione dei suoi poli, in
cui assumeva il valore minimo.
La Via Lattea costituirebbe una sorta di universo-isola sospesa nel vuoto
degli spazi siderali, al quale è stato attribuito il nome di galassia. In
seguito questo termine è stato dato anche a tutti i sistemi stellari
analoghi alla Via Lattea. Va considerato però che quando si parla di
galassia senza specificare altro, si intende far riferimento al nostro
sistema in particolare.
In prossimità del nucleo è stata rilevata la presenza di un numero
imprecisato di nebulose giganti, disposte a forma di anello. Rilevamenti
radio e a raggi X hanno messo in luce l'esistenza di un altro anello attorno
al nucleo galattico, composto da gas ad alta temperatura e da stelle di
recente formazione. Più al centro infine è stato registrato un grandissimo
numero di stelle, ed è proprio questo il punto di massima concentrazione.
L'elemento che più di tutti suscita meraviglia e interesse da parte degli
astronomi è tuttavia un oggetto, situato a brevissima distanza dal nucleo,
dalle spaventose dimensioni di 5 milioni di masse solari. Molteplici e varie
sono le ipotesi degli scienziati in proposito, ma molti di loro sono
convinti si tratti di un buco nero. L'interno del nucleo è costituito da
nubi di gas misti a polveri e da diversi ammassi stellari.
Fonte : http://www.antoniogramsci.com
Approfondimenti :
La Via Lattea e gli altri pianeti
Alla scoperta della nostra
Galassia, la Via Lattea e tutti i pianeti in essa contenuti.
http://www.beliceweb.it/ricerca/index.php?art=scienza_e_tecnologia/pianeti.htm
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