Come Coltivare il Carciofo
Coltivare il Carciofo
E' il momento di una pianta famosissima e molto gustosa, ovvero il Carciofo, il fratello ricco del cardo. Alzi la mano chi non vorrebbe nel proprio orto una carciofaia; è vero che ci vuole un po' di tempo a disposizione e una discreta porzione di terreno da dedicare a questa coltura, ma il piacere di portare poi a tavola i propri Carciofi ripaga del tempo impiegato. Allora di corsa andiamo a prenotare il viaggio virtuale della conoscenza messo a disposizione da Amicos.it, benvenuti e buona Lettura!
Le proprietà del Carciofo sono anche citate da Teofrasto nella sua (storia delle piante). Il Carciofo proviene quasi certamente dal cardo e le loro origini comuni ci portano nel nord Africa e in Egitto. La pianta era conosciuta dagli antichi Romani come Cynara, mentre per gli antichi Greci era Kinara, i quali attribuivano alla pianta un potere afrodisiaco, riferendosi all'avvenenza della ninfa Cynara.
Una leggenda Greca racconta che Zeus, il re degli Dei, un giorno si innamorò della ninfa Cynara. Le ninfe erano considerate delle divinità minori legati alla natura, superiori agli uomini, ma inferiori agli Dei. Esse vivevano nelle acque dei laghi o dei fiumi, tra le montagne, nei boschi o in ogni altro luogo della natura. Tra loro vi era anche la bellissima Cynara, ella aveva un volto luminoso dalla pelle rosata e occhi verdi dalle rarissimi sfumature viola; un corpo snello e proporzionato e un portamento elegante e flessuoso. I suoi lunghi capelli erano di color cenere è fu proprio per questo che le venne dato il nome Cynara (che significa appunto cenere).
Pur avendo un animo buono e un cuore gentile Cynara era una fanciulla orgogliosa e volubile. Così quando Zeus cominciò a farle la corte lei lo rifiutò. Naturalmente Zeus non si diede per vinto e accolse il rifiuto come un invito a insistere. Dopo numerosi tentativi, comprese però, che Cynara non avrebbe mai ceduto alle sue lusinghe e naturalmente si arrabbiò. Zeus riteneva inaccettabile che una ninfa rifiutasse il corteggiamento del re degli Dei, perciò in un moto d'ira decise di trasformare la fanciulla in un vegetale che in qualche modo le somigliasse, avrebbe dovuto essere verde, spinoso e rigido all'esterno, come era il carattere orgoglioso di Cynara, ma dentro doveva custodire un cuore tenero e dolce, con l'animo della ragazza e doveva aver un colore viola come i suoi occhi; nacque così il Carciofo ^_^
Secondo alcuni documenti il Carciofo fa la sua prima apparizione in Toscana nel 1500 e poi nel Veneto. Nel XVI secolo comincia a diffondersi in Sicilia, dove trova un clima ideale, tanto da essere impiegato in molte preparazione gastronomiche isolane.
La tradizione vuole che sia stata Caterina Dè Medici in occasione di un matrimonio con Enrico II re di Francia a diffondere l'uso dei Carciofi in cucina. Si dice inoltre, che anche Luigi XVI detto Re Sole amasse consumare Carciofi. Mentre furono gli Olandesi a introdurre i Carciofi in Inghilterra nel 1530, mentre gli Spagnoli e i Francesi li introdussero in America nel secolo XVIII più precisamente nei territori dell'attuale California e Lousiana dove oggi i cardi sono considerati come una pianta infestante.
Carciofi e Curiosità
Il Carciofo e stato per Marylin Monroe un vero trampolino di lancio, infatti nel 1949 divenne ''Regina del Carciofo'' in un'elezione di Miss a Castroville in California e da lì iniziò il suo viaggio nel mondo della notorietà cinematografica e sociale.
Le foglie presentano uno spiccato polimorfismo anche nell'ambito della stessa pianta. Sono grandi, oblungo, lanceolate, con lamina intera nelle piante giovani e in quelli vicino ai capolini, pennatosetta e più o meno incisa in quelli basali. La forma delle lamine fogliare è influenzata anche dalla posizione della gemma da cui si sviluppa la pianta, la superficie della lamina è verde cinerea per la presenza di una fitta tormentosità, le estremità delle lacinie fogliari sono spinose secondo la varietà.
I fiori sono riuniti a capolino (detto anche Calatide) di forma sferoidale, conica o cilindrica e di 5-15cm di diametro con un ricettacolo carnoso e concavo nella parte superiore.
Sul ricettacolo sono inseriti i fiori tutti sulla corolla tubulosa e azzurro-violacea e calice trasformato in un pappo setoloso.
Nel capolino immaturo l'infiorescenza vera e propria è protetta da una serie di brattee o ipsofillo strettamente embricate, mucronate o spinose all'apice.
Fiori e setole sono ridotti ad una corta peluria che si sviluppa con il procedere della fioritura. In piena fioritura le brattee divergono e lasciano emergere i fiori; la parte edule del Carciofo è rappresentata dalla base delle brattee e dal ricettacolo, quest'ultimo comunemente chiamato cuore.
Il frutto è un acheno allungato di sezione quadrangolare provvisto di pappo.
Esistono diversi varietà di Carciofo:
- Spinoso Sardo.;
- Verde di Palermo.;
- La mammola verde (Senza spine);
- Precoce di Chioggia.;
- Catanese;
- Violetto di Niscemi;
- Romanesco;
- Violetto di Toscana;
In genere la carciofaia si rinnova continuamente perché le piante da Carciofo negli orti, anche in condizioni climatiche favorevoli, hanno un ciclo di produzione alta, sui 4 anni e poi va a decrescere. Siccome si riproduce dalle piante stesse, tanto vale sostituirli ogni 4 anni con nuovi esemplari autoprodotti. Alcuni trattano la coltivazione come annuale, soprattutto al sud dove i polloni e le piantine attecchiscono subito e velocemente. Mentre al nord in genere si proteggono dal freddo e si scoprono l'anno dopo, perché il periodo di attecchimento è di una stagione, altrimenti si rischierebbe di fare una coltivazione biennale.
Il Carciofo non è una pianta che va seminata con i semi, perché si avrebbero poi dei Carciofi piccoli e spinosi su tempi lunghissimi, quindi non è un metodo da praticare. La cosa migliore è trovare qualche amico che abbia una carciofaia e ci regali qualche carduccio, cioè i polloni provvisti di radici di almeno 4 foglie, che si prelevano ai piedi delle piante, ne producono molti, quindi non è una richiesta terribile o esosa. Questo sarà lo stesso mezzo che si utilizzerà poi nel proprio orto per moltiplicare le piante.
Nel caso non trovate l'amico ci sono sempre i negozi specializzati del settore. I polloni si mettono a dimora dalla fine di settembre a tutto novembre, in buche larghe e profonde 30cm circa, badando di non interrare il colletto della pianta, il sistema migliore è quello di sistemare le piante di Carciofo in file distanziate tra loro ad una distanza di circa 90-120cm, mentre tra una pianta e l'altra nella stessa fila si lasciano 70-100cm circa.
L'apporto di fertilizzante è molto importante, come l'azoto ,il potassio e l'anidride fosforica. Qui non stiamo ad elencare i quantitativi anche perché trattandosi di piccoli aiuole i suggerimenti possono essere forniti da amici esperti o dove si comprano i fertilizzanti. Ma possiamo dire però che se l'impianto è primaverile si mette abbondante composto o letame maturo, mentre in autunno si mette del letame maturo come copertura oppure dello scortecciato per la pacciamatura. La pianta di Carciofo consuma molto potassio, quindi e soprattutto in estate, va reintegrato ad un mese dell'impianto che in autunno facendo la rincalzatura, mentre a gennaio la scalzatura.
Altre lavorazione di routine sono la scerbatura, rincalzatura, sarchiatura, scalzatura e a fine inverno quella della rimozione dei carducci in eccesso in modo tale da lasciare solamente uno o massimo due per pianta. Altre lavorazione importanti da eseguire sono le prevenzione delle malattie e di parassiti, che ora tratteremo.
Un'altra malattia molto grave e senza rimedio è la Tracheomicosi.
A fine produzione e prima che la pianta vada a riposo, sono molto frequenti gli attacchi di oidio, attacchi che vengono sottovalutati, ma che compromettono la formazioni di robusti carducci per l'annata successiva per gli impianti molto precoci. L'oidio può colpire anche le foglie delle giovane piante che si stanno sviluppando dai carducci.
L'estratto che se ne ricava è un eccezionale antiossidante le cui proprietà purificanti del fegato, del miglioramento nella produzione e nel flusso di circolazione, della bile si associano all'aiuto che offre nei disturbi gastrointestinali, problemi digestivi, gas, indigestioni, vomito nausea ed anche al disturbo da reflusso acido.
Per quanto riguarda il fatto che il Carciofo contribuisca a mantenere i livelli di colesterolo nel controllo, recentemente i ricercatori dell'università di Reading in Inghilterra, hanno rilevato che in effetti l'estratto di Carciofo abbassa il colesterolo cattivo.
Conclusione
La nostra carrellata sui prodotti naturali non si arresta, visto che ogni pianta e fine a se stessa ed ha tante storie da raccontarci, fornendoci tanta carne al fuoco. E noi avendo tanta fame di conoscenza, ci prepariamo per andare alla ricerca di un altro prodotto naturale.
Carciofo - Origine e storia
Non si conosce la vera origine del Carciofo. Molto probabilmente è originario dell'Etiopia ed arriva in Europa attraverso l'antico Egitto. Ne troviamo traccia nell'opera di Plinio il vecchio (Naturalis Historia), dove sono messe in risalto le sue proprietà come depuratore, tonificante e come afrodisiaco.Le proprietà del Carciofo sono anche citate da Teofrasto nella sua (storia delle piante). Il Carciofo proviene quasi certamente dal cardo e le loro origini comuni ci portano nel nord Africa e in Egitto. La pianta era conosciuta dagli antichi Romani come Cynara, mentre per gli antichi Greci era Kinara, i quali attribuivano alla pianta un potere afrodisiaco, riferendosi all'avvenenza della ninfa Cynara.
Una leggenda Greca racconta che Zeus, il re degli Dei, un giorno si innamorò della ninfa Cynara. Le ninfe erano considerate delle divinità minori legati alla natura, superiori agli uomini, ma inferiori agli Dei. Esse vivevano nelle acque dei laghi o dei fiumi, tra le montagne, nei boschi o in ogni altro luogo della natura. Tra loro vi era anche la bellissima Cynara, ella aveva un volto luminoso dalla pelle rosata e occhi verdi dalle rarissimi sfumature viola; un corpo snello e proporzionato e un portamento elegante e flessuoso. I suoi lunghi capelli erano di color cenere è fu proprio per questo che le venne dato il nome Cynara (che significa appunto cenere).
Pur avendo un animo buono e un cuore gentile Cynara era una fanciulla orgogliosa e volubile. Così quando Zeus cominciò a farle la corte lei lo rifiutò. Naturalmente Zeus non si diede per vinto e accolse il rifiuto come un invito a insistere. Dopo numerosi tentativi, comprese però, che Cynara non avrebbe mai ceduto alle sue lusinghe e naturalmente si arrabbiò. Zeus riteneva inaccettabile che una ninfa rifiutasse il corteggiamento del re degli Dei, perciò in un moto d'ira decise di trasformare la fanciulla in un vegetale che in qualche modo le somigliasse, avrebbe dovuto essere verde, spinoso e rigido all'esterno, come era il carattere orgoglioso di Cynara, ma dentro doveva custodire un cuore tenero e dolce, con l'animo della ragazza e doveva aver un colore viola come i suoi occhi; nacque così il Carciofo ^_^
Secondo alcuni documenti il Carciofo fa la sua prima apparizione in Toscana nel 1500 e poi nel Veneto. Nel XVI secolo comincia a diffondersi in Sicilia, dove trova un clima ideale, tanto da essere impiegato in molte preparazione gastronomiche isolane.
La tradizione vuole che sia stata Caterina Dè Medici in occasione di un matrimonio con Enrico II re di Francia a diffondere l'uso dei Carciofi in cucina. Si dice inoltre, che anche Luigi XVI detto Re Sole amasse consumare Carciofi. Mentre furono gli Olandesi a introdurre i Carciofi in Inghilterra nel 1530, mentre gli Spagnoli e i Francesi li introdussero in America nel secolo XVIII più precisamente nei territori dell'attuale California e Lousiana dove oggi i cardi sono considerati come una pianta infestante.
Carciofi e Curiosità
Il Carciofo e stato per Marylin Monroe un vero trampolino di lancio, infatti nel 1949 divenne ''Regina del Carciofo'' in un'elezione di Miss a Castroville in California e da lì iniziò il suo viaggio nel mondo della notorietà cinematografica e sociale.
Carciofo - Descrizione della pianta di Carciofo
Il Carciofo (Cynara Cardunculus) è una pianta che appartiene alla famiglia delle Asteraceae. E' una pianta erbacea perenne, alta fino a 1,5 metri, provvista di un rizoma sotterraneo dalle cui gemme si sviluppano più fusti, che all'epoca della fioritura si sviluppano in altezza con una ramificazione dicotomica (divisione in 2 parti della pianta). Il fusto è robusto cilindrico e carnoso ed è striato longitudinalmente.Le foglie presentano uno spiccato polimorfismo anche nell'ambito della stessa pianta. Sono grandi, oblungo, lanceolate, con lamina intera nelle piante giovani e in quelli vicino ai capolini, pennatosetta e più o meno incisa in quelli basali. La forma delle lamine fogliare è influenzata anche dalla posizione della gemma da cui si sviluppa la pianta, la superficie della lamina è verde cinerea per la presenza di una fitta tormentosità, le estremità delle lacinie fogliari sono spinose secondo la varietà.
I fiori sono riuniti a capolino (detto anche Calatide) di forma sferoidale, conica o cilindrica e di 5-15cm di diametro con un ricettacolo carnoso e concavo nella parte superiore.
Sul ricettacolo sono inseriti i fiori tutti sulla corolla tubulosa e azzurro-violacea e calice trasformato in un pappo setoloso.
Nel capolino immaturo l'infiorescenza vera e propria è protetta da una serie di brattee o ipsofillo strettamente embricate, mucronate o spinose all'apice.
Fiori e setole sono ridotti ad una corta peluria che si sviluppa con il procedere della fioritura. In piena fioritura le brattee divergono e lasciano emergere i fiori; la parte edule del Carciofo è rappresentata dalla base delle brattee e dal ricettacolo, quest'ultimo comunemente chiamato cuore.
Il frutto è un acheno allungato di sezione quadrangolare provvisto di pappo.
Esistono diversi varietà di Carciofo:
- Spinoso Sardo.;
- Verde di Palermo.;
- La mammola verde (Senza spine);
- Precoce di Chioggia.;
- Catanese;
- Violetto di Niscemi;
- Romanesco;
- Violetto di Toscana;
Carciofi - Coltivazione
Quando parliamo di coltura bisogna preventivare tutto per non trovarsi nei guai dopo. Impiantare una carciofaia nell'orto deve far riflettere, perché le piante di Carciofo hanno un ciclo vegetativo che va dagli 8 mesi ai 10-15 anni. Quindi bisogna predisporre una parte dell'orto che rimarrà dedicata alla carciofaia a lungo.In genere la carciofaia si rinnova continuamente perché le piante da Carciofo negli orti, anche in condizioni climatiche favorevoli, hanno un ciclo di produzione alta, sui 4 anni e poi va a decrescere. Siccome si riproduce dalle piante stesse, tanto vale sostituirli ogni 4 anni con nuovi esemplari autoprodotti. Alcuni trattano la coltivazione come annuale, soprattutto al sud dove i polloni e le piantine attecchiscono subito e velocemente. Mentre al nord in genere si proteggono dal freddo e si scoprono l'anno dopo, perché il periodo di attecchimento è di una stagione, altrimenti si rischierebbe di fare una coltivazione biennale.
Il Carciofo non è una pianta che va seminata con i semi, perché si avrebbero poi dei Carciofi piccoli e spinosi su tempi lunghissimi, quindi non è un metodo da praticare. La cosa migliore è trovare qualche amico che abbia una carciofaia e ci regali qualche carduccio, cioè i polloni provvisti di radici di almeno 4 foglie, che si prelevano ai piedi delle piante, ne producono molti, quindi non è una richiesta terribile o esosa. Questo sarà lo stesso mezzo che si utilizzerà poi nel proprio orto per moltiplicare le piante.
Nel caso non trovate l'amico ci sono sempre i negozi specializzati del settore. I polloni si mettono a dimora dalla fine di settembre a tutto novembre, in buche larghe e profonde 30cm circa, badando di non interrare il colletto della pianta, il sistema migliore è quello di sistemare le piante di Carciofo in file distanziate tra loro ad una distanza di circa 90-120cm, mentre tra una pianta e l'altra nella stessa fila si lasciano 70-100cm circa.
Carciofi e Clima
Ogni pianta vive bene se il clima è consono alla sua natura. Il Carciofo richiede un clima mite, possibilmente caldo e soprattutto asciutto, la temperatura ideale va dai 15 ai 20 gradi.Carciofi - Terreno e concimazione
La preparazione del terreno è di fondamentale importanza. Esso va lavorato ad una profondità di 40-50 circa a cui seguono lavorazioni superficiali con frangizolle ed erpice per preparare un perfetto letto di semina. La concimazione organica deve essere fatta in concomitanza della lavorazione profonda.L'apporto di fertilizzante è molto importante, come l'azoto ,il potassio e l'anidride fosforica. Qui non stiamo ad elencare i quantitativi anche perché trattandosi di piccoli aiuole i suggerimenti possono essere forniti da amici esperti o dove si comprano i fertilizzanti. Ma possiamo dire però che se l'impianto è primaverile si mette abbondante composto o letame maturo, mentre in autunno si mette del letame maturo come copertura oppure dello scortecciato per la pacciamatura. La pianta di Carciofo consuma molto potassio, quindi e soprattutto in estate, va reintegrato ad un mese dell'impianto che in autunno facendo la rincalzatura, mentre a gennaio la scalzatura.
Carciofi - Irrigazione
Il Carciofo necessita di molto acqua quando viene impiantato e durante la ripresa vegetativa o qualora l'andamento climatico dovrebbe fare i capricci.Altre lavorazione di routine sono la scerbatura, rincalzatura, sarchiatura, scalzatura e a fine inverno quella della rimozione dei carducci in eccesso in modo tale da lasciare solamente uno o massimo due per pianta. Altre lavorazione importanti da eseguire sono le prevenzione delle malattie e di parassiti, che ora tratteremo.
Malattie e parassiti
L'alternaria è una malattia che si sviluppa sia per l'elevata umidità che per il troppo caldo (intorno ai 28 gradi). La malattia si conserva da un anno all'altro e sui residui di piante ammalate. Viene chiamata ''Malattia della Senescenza''. Sui fusti possono comparire piccole macchie nere, ovali e ben delimitate che determinano l'appassimento della vegetazione sovrastante. L'infezione si può estendere alla ramificazioni contigue ai piccioli, alle foglie e ai frutti. A livello di foglie la malattia genera macchie irregolari nerastre. Questa tipica conformazione viene assunta anche dalle macchie che compaiono sui frutti attaccati. Questa malattia si combatte con Poltiglia Bordolese.Un'altra malattia molto grave e senza rimedio è la Tracheomicosi.
A fine produzione e prima che la pianta vada a riposo, sono molto frequenti gli attacchi di oidio, attacchi che vengono sottovalutati, ma che compromettono la formazioni di robusti carducci per l'annata successiva per gli impianti molto precoci. L'oidio può colpire anche le foglie delle giovane piante che si stanno sviluppando dai carducci.
Carciofi - Parassiti
Tra i parassiti che possono danneggiare la pianta appena impiantata o in fase vegetativa è un Lepidottero il cui bruco si introduce all'interno del carduccio e lo svuota facendolo seccare. Mentre sulla pianta adulta, alla emissione dei capolini, si possono verificare feroci attacchi di Afidi, che si trovano sulle foglie ma soprattutto tra le brattee dei capolini. Infine meritano una citazione i ricamatori fogliari, la Vanessa del cardo che tuttavia non provoca danni tali da preoccupare la coltivazione, il Punterolo, la Nottua, le Lumache, la Depressaria, la Cassida e l'Altica.Effetti benevoli sulla salute
Spesso del Carciofo si mangia solo il cuore, o la parte tenera delle foglie, ignorando il fatto che proprio nella parte più dura di queste si trovano le proprietà benefiche. Dalle foglie e dal fusto del Carciofo si estrae infatti una sostanza che è particolarmente benefica per l'organismo in particolare per tenere bassi i livelli di colesterolo.L'estratto che se ne ricava è un eccezionale antiossidante le cui proprietà purificanti del fegato, del miglioramento nella produzione e nel flusso di circolazione, della bile si associano all'aiuto che offre nei disturbi gastrointestinali, problemi digestivi, gas, indigestioni, vomito nausea ed anche al disturbo da reflusso acido.
Per quanto riguarda il fatto che il Carciofo contribuisca a mantenere i livelli di colesterolo nel controllo, recentemente i ricercatori dell'università di Reading in Inghilterra, hanno rilevato che in effetti l'estratto di Carciofo abbassa il colesterolo cattivo.
Conclusione
La nostra carrellata sui prodotti naturali non si arresta, visto che ogni pianta e fine a se stessa ed ha tante storie da raccontarci, fornendoci tanta carne al fuoco. E noi avendo tanta fame di conoscenza, ci prepariamo per andare alla ricerca di un altro prodotto naturale.
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